“[…] Samuele Hahnemann fu un precursore dell’odierno indirizzo individualistico nella clinica, di fronte alla standardizzazione della terapia che imperversò dopo di lui fino ai giorni nostri.
E dal principio dell’individualizzazione dei sintomi passò con facilità a quello dell’unità dell’organismo individuale, altra grande conquista del pensiero medico antico e modernissimo.
Grandissimo fu dunque il campo delle felici intuizioni del fondatore dell’omeopatia.
Ma il merito maggiore del Hahnemann nello studio dell’azione dei medicamenti in rapporto con i sintomi è sempre quello di aver saputo tenere lucidamente e costantemente distinto quello che è fattore “occasionale” (secondo il moderno linguaggio dei fisici) esterno, dal fattore “energetico” o interno, considerando il farmaco come un semplice stimolo (occasionale) esterno, che (oggi si direbbe) mette in moto il sistema energetico interno (organismo, gruppo cellulare), il solo capace di creare la reazione funzionale patologica, ossia il sintomo e la reversione di esso, ossia la guarigione.
Questa lucida impostazione del sistema causale è veramente stupefacente e precorritrice non solo dei tempi moderni, ma dello stesso avvenire, poiché oggi si persiste ancora a pensare confusamente da molti che le cause esterne, p. es. i germi, “creano tutta la malattia” (come si esprimeva per il germe della tubercolosi J. Cohnheim) e che i medicamenti creano la guarigione, che sarebbe come dire che la frusta tira la vettura: dando luogo così a una fonte inesauribile di deprecabili equivoci mentali, sia dottrinali che pratici.
È un errore purtroppo ancora molto profondamente infitto nella mentalità dei medici contemporanei! Basterebbe questo merito per mettere il Hahnemann fra gli uomini più geniali del suo tempo”.
(Prof. Giacinto Viola, Ordinario e Direttore della Clinica Medica dell’Università di Bologna – 1935)
In oltre sessant’anni di attività medica condotta in modo continuativo nello studio dell’uomo alla luce dei principi di una vera medicina neoippocratica, la Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana (Istituto SIMOH) è testimone della profonda verità etica e scientifica della visione clinico-medica sviluppata da Samuele Hahnemann, nella comprensione dell’uomo come persona umana unica ed irripetibile, essere vivente di umana e divina fattura, mirabile sintesi unitaria di spirito, mente e corpo.
Da uomini di scienza, a continuo contatto con il malato, svolgiamo la nostra azione nello studio profondo della medicina omeopatica hahnemanniana, certi del valore della legge dei simili (eterno principio cosmico), quale seria giustificazione clinica all’annoso nodo gordiano che da sempre affanna il medico al letto del suo paziente: la guarigione.
Avendo meditato per molti decenni su casi clinici seriamente compromessi dalla personale malattia, abbiamo più volte constatato che essa può essere vinta ridonando l’equilibrio al malato attraverso la prescrizione del rimedio similare, espresso e richiesto dalle manifestazioni unitarie della singolare forza biologica vitale personale.
L’Omeopatia è la dottrina medica neo-ippocratica rinnovata e sperimentata da Samuele Hahnemann.
E’ la scienza medica che studia e comprende l’essere umano in una visione dinamica, conformandosi alla sua realtà unitaria senza imporsi ad essa. E’ la conoscenza clinica correlazionistica che studia l’uomo individualizzandolo quale singola persona umana unica ed irripetibile, avendo come guida preziosa l’applicazione sperimentale e clinica della legge della similitudine, che sicuramente dona al malato la salute ed al sano la prevenzione dal male.
La medicina omeopatica è storicamente la visione medico-clinica che ricerca la più autentica vocazione del curate infirmos, personalizzando ogni malato attraverso una meditazione attenta della realtà del vivente, vivificata ed avvalorata dall’esperimento farmacologico, clinico e terapeutico costruito, con observatio et ratio, attraverso la continua azione sanitaria svolta sul malato e sul sano, nell’assoluto rispetto della legge naturale similia similibus curentur.
Come il Pende – nostro indimenticato maestro – contestava il riduzionismo scientifico della scuola medica tradizionale, la quale concepiva la biologia umana in termini astratti e generali, così la Scuola omeopatica italiana critica, secondo la tradizione hahnemanniana-pendiana, la tendenza a pensare alla individualità biologica come ad un aggregato di organi e funzioni separate.
La nuova clinica medica deve concentrarsi e agire non più solo sul singolo organo malato, ma risanare l’organismo nel suo equilibrio d’insieme, inteso olisticamente come unitario compositum indissolubile formato di spirito, mente e corpo, ovvero come biotipologia individuale.
Tocca al medico omeopatico puro, ossia formato al più severo vitalismo clinico neoippocratico, raccogliere per intera la ricca eredità scientifica hahnemanniana.
L’uomo caduto malato guarisce se, per il principio eziopatogenetico dell’individualizzazione miasmatica, è riconosciuto nella sua sintomatologia totale, ricostruita dall’attento studio della fisiopatologia personale ed ereditaria, quale espressione di tutta la sua capacità reattiva e difensiva. L’uomo è l’essere che chiede la salute, la quale è vera e sicura quando egli raggiunge la libertà di vivere in pienezza ed in unità spirituale e psico-corporale, la finalità superiore della propria esistenza (§.9 dell’Organon dell’Arte di Guarire).
La libertà umana è vulnerata; perciò l’uomo è passibile di malattie. Come studiò Hahnemann ne “Le Malattie Croniche”, al medico è necessaria la conoscenza biologica integrale ed unitaria dell’uomo, per custodirlo quando è sano ed aiutarlo vitalisticamente quando è malato affinché sappia riacquistare la salute totale.
Ai tre Regni della natura – animale, minerale e vegetale – Samuele Hahnemann chiese il rimedio terapeutico capace di guarire in modo sicuro, dolce e duraturo.
Egli nel suo trattato di Materia Medica che chiamò “Mezzi di Guarigione” – capolavoro stupendo di clinica farmacologica eziopatogenetica – depose i suoi ordinati studi farmacologici ottenuti con riprovato metodo galileiano, confermando l’antico aforisma ippocratico: con il simile si cura il simile.
Con intuito preclaro precorse di circa due secoli le moderne scoperte del meraviglioso mondo atomico-fisico, riconobbe il valore sintropico dei processi vitali organismici ed insegnò con rigore scientifico la ultra-diluizione dinamizzata del rimedio, condannando ogni complessismo o pluralismo terapeutico, sicuro di poter guarire il malato con la prescrizione del rimedio reso unico in corpore sano ed atto a convibrare con la forza vitale, ridonandogli così il personale ed unitario equilibrio.
La medicina omeopatica cura e guarisce il malato, protegge e mantiene in salute il sano, e, come insegnò ancora Hahnemann, è capace di attuare sicuramente ed in modo del tutto fisiologico, un’importante azione ortogenetica, sia durante la gravidanza della mamma, sia in tutto il periodo della crescita del fanciullo, così da consentire che l’organismo si rinnovi nei suoi poteri difensivi per ricercare la salute originaria.
E’ in tal senso che la nostra Scuola, favente Deo, opera ed agisce, secondo scienza e coscienza, ponendosi al servizio della singola persona umana, alla luce degli insegnamenti e delle metodologie della pura dottrina medica di Samuele Hahnemann.
Prof. Dott. Antonio Negro – Presidente Istituto S.I.M.O.H.
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
Roma, 10 Febbraio 2005
Il Prof. Antonio Negro (1908 – 2010) è il fondatore della Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana (Istituto SIMOH) e ne è stato il Presidente ed il Direttore Diattico-Scientifico dalla fondazione fino al momento della Sua scomparsa, avvenuta a Roma la mattina del 25 Marzo 2010.