Frutta, verdura e olio di oliva esercitano un effetto preventivo nei confronti del cancro. Molti alimenti influenzano la carcinogenesi, la proliferazione cellulare, l’apoptosi e le metastasi.
Prof.ssa Salvi: “Una ricerca robusta che ci riporta alle tante esperienze cliniche sviluppate anche dalla nostra Scuola nell’ambito dell’alimentazione personalizzata caso per caso”.
E’ giunto a conclusione l’importante lavoro di ricerca che la Dr.ssa Sara Zanini et al. hanno elaborato nell’ambito del delicato tema dei cibi che fanno bene perché prevengono il cancro: Effects of Dietary Components on Cancer of the Digestive System
Recentemente pubblicato in via definitiva sulla rivista scientifica Critical Reviews in Food Science and Nutrition, questo studio, tutto italiano, parte da una considerazione di base alla quale è necessario porre particolare attenzione: la cattiva alimentazione e l’inattività fisica sono i principali fattori di rischio di decessi correlati al cancro.
La dr.ssa Zanini, afferente al Laboratory of Translational Surgery del LURM (Universitary Laboratories of Medical Research) dell’Università di Verona, ha lavorato a questo studio insieme al Prof. Paolo Bellavite e alla dr.ssa Marta Marzotto del Department of Pathology and Diagnostics dell’Università di Verona e ai dottori Francesco Giovinazzo e Claudio Bassi del Pancreas Centre dell’Ospedale G.B. Rossi sempre di Verona.
“Gli interventi che si possono mettere in campo”, scrivono gli autori, “per ridurre i livelli di fumo, migliorare la dieta e aumentare l’attività fisica, devono diventare una priorità molto più alta per i sistemi sanitari e nell’ambito dell’assistenza sanitaria della popolazione in generale”.
Alimenti, come pomodori, olio d’oliva, broccoli, aglio, cipolle, bacche, semi di soia, miele, tè, aloe vera, l’uva, il rosmarino, basilico, peperoncino, carote, melograno, e curcuma contengono componenti attivi che possono influenzare frenando l’avvio e la progressione della carcinogenesi, nonché intervenire su percorsi implicati nella proliferazione cellulare, nell’apoptosi e anche nell’ambito delle metastasi.
La ricerca della dr.ssa Zanini e del Prof. Bellavite illustra i principali alimenti implicati in questa azione preventiva e ne presenta i loro componenti attivi, il loro potere antiossidante, citotossico, nonché le proprietà pro-apoptotiche, con un focus particolare sugli elementi la cui azione è stata comprovata nei tumori dell’apparato digerente.
“Un bel lavoro”, commenta la Prof.ssa Maria Letizia Salvi, Medico Chirurgo, già Docente di Biologia Molecolare alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica di Roma e Presidente della Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana.
“Una ricerca robusta” aggiunge la professoressa, “che ci riporta ai tanti insegnamenti che nell’ambito dell’alimentazione personalizzata ci ha impartito per anni il Prof. Antonio Negro con le sue lezioni di clinica medica che costituivano una formidabile sintesi tra l’esperienza della ultra decennale scuola medica biotipologica italiana, con quella bicentenaria dell’omeopatia hahnemanniana”.
“All’interno dell’Istituto SIMOH – conclude la Prof.ssa Salvi – le nostre attività scientifiche relative all’Alimentazione e alla Nutrizione si avvalgono oggi della collaborazione di vari professionisti, tra cui la Dr.ssa Stella Calderone, Specialista in Endocrinologia e Diabetologia e la Dr.ssa Simonetta Colasanti, Specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, oltre che in medicina omeopatica”.
Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Salute Globale SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
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