Ricerca scientifica di frontiera: “Quando le Scienze di base e i loro collegamenti transdisciplinari guardano alla Biologia e alla sofferenza umana causata da malattie ancora senza cura, emerge la necessità di un nuovo paradigma: ripensare radicalmente il ruolo del Medico perché si riaffermi un’Arte Medica, che sappia unificare gli aspetti più avanzati del sapere moderno per soddisfare il crescente bisogno di cura”.
Convegno di Studio in occasione dell’Inaugurazione 71° Anno Accademico dell’Istituto Omeopatico SIMOH. Roma, 11 Novembre 2017 – Foro Romano.
“Parlando della mia personale esperienza di Cardiologo e Biologo Molecolare immerso in studi di frontiera basati su nuovi paradigmi in Medicina Rigenerativa, mi vengono in mente alcune recenti acquisizioni che sono di per sé un esempio di quanto sia già trasferibile, o addirittura trasferito anche se ancora in parte, in ambito medico.
Al riguardo, non posso non pensare:
- alle implicazioni della scoperta che i microtubuli cellulari siano capaci di trasportare informazioni nanomeccaniche intra- e inter-cellulari;
- al fatto che i microtubuli e probabilmente i microfilamenti siano in grado di rispondere con caratteristiche di risonanza a campi elettromagnetici e di generarne essi stessi;
- che i microtubuli trasportino acqua a flussi elevatissimi e che questo sia essenziale nel determinare le proprietà informazionali del citoscheletro e del nucleoscheletro;
- che le cellule emettano una radiazione elettromagnetica (luce) di diverse lunghezze d’onda e che a ciascuna di esse corrisponda un particolare orientamento differenziativo delle cellule staminali (Photobiomodulazione);
- che i nanotubi non sono siano soltanto i nanotubi di carbonio, ma anche strutture che connettono le cellule tra loro al punto che ogni cellula diventi un nodo di una architettura tessile che trasporta vibrazioni e al suo interno crea flussi di molecole segnale;
- che esista una firma vibrazionale, per ora conosciuta solo a livello nanomeccanico, dello stato di salute o sofferenza cellulare o del percorso differenziativo specifico delle cellule staminali.
La nostra pluriennale esperienza ha dimostrato che le cellule, incluse le cellule staminali, non solo generano energie fisiche ma le sentono e sono in grado di rispondere a queste con mutamenti complessi.
Abbiamo dimostrato come convogliare campi magnetici o vibrazioni meccaniche, vere e proprie firme vibrazionali, possa dirigere il destino delle cellule staminali, fermandone o addirittura rendendone reversibile il processo di invecchiamento.
Grazie al potere diffusivo di queste energie, stiamo lavorando ad uno scenario in cui le vibrazioni, siano esse magnetiche, meccaniche, luminose, o variamente combinate tra loro, potranno essere usate per curare e per riprogrammare le cellule staminali dove queste si trovano, in ogni tessuto del corpo umano: una Medicina Rigenerativa che non abbia più bisogno del trapianto di cellule e tessuti ma riesca a potenziare la nostra innata capacità di autoguarigione. Siamo in parte già sull’uomo.
Questa è solo una sintesi della mia esperienza personale, parziale e molto limitata.
Tante altre esperienze di Ricercatori di tutto il mondo si stanno accumulando, creando una visione unificata del vivente e delle sue potenzialità di cura e guarigione.
E’ giunto il momento in cui a Biologi, Fisici, Informatici, Ingegneri e Artisti si aggiunga anche un Medico Nuovo, capace di recuperare l’Arte Medica nel nome delle scoperte più moderne per offrire speranze concrete a tanta Umanità che ancora lotta fiduciosa per il proprio Benessere”.
Prof. Carlo Ventura
Carlo Ventura dopo la Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna, dove ha poi conseguito sia il titolo di Specialista in Cardiologia che di Dottore di Ricerca in Biochimica, ha trascorso diversi periodi di ricerca negli Stati Uniti presso il Laboratory of Cardiovascular Science (L.C.S.) del National Institute on Aging (N.I.A.) – National Institutes of Health (N.I.H.) di Baltimora. Attualmente è Professore Ordinario di Biologia Molecolare presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna. Ha fondato e dirige GUNA ATTRE (Advanced Therapies and Tissue Regeneration) presso l’Area degli Acceleratori di Innovazione del CNR di Bologna. È direttore del Laboratorio di Cardiologia Sperimentale presso l’Istituto di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Orsola – Malpighi di Bologna. Dirige la “Divisione di Bologna” dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (INBB) comprendente le Unità di Ricerca di Firenze, Pisa e Siena dell’INBB. Nel 2011, nel contesto dell’INBB, ha fondato VID, the Visual Institute of Developmental Arts & Sciences. È membro della American Society of Biochemistry and Molecular Biology (ASBMB) e della Cell Transplant Society. È autore di oltre centocinquanta pubblicazioni in esteso sulle più importanti riviste internazionali di biologia cellulare e molecolare.
Comunicazione a cura di:
Centro di Ricerca Biomedica SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
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