Madame Curie, Maria Skłodowska: la donna dai due Nobel e l’esperta ricercatrice omeopatica
Le Nazioni Unite a Ginevra hanno provveduto ad emettere un francobollo in occasione dei 156 anni dalla nascita di Marie Curie.
Una carta-valore da 2,30 franchi svizzeri.
“Della vita non bisogna temere nulla. Bisogna solo capire”.
Questa è la a frase che accompagna il ritratto di Marie Curie
A distanza di 157 anni dalla nascita di Maria Skłodowska Curie, ripercorriamo la vita di questa grande scienziata, fisica, chimica e matematica polacca naturalizzata francese, diventata la prima donna a vincere un Premio Nobel e ad essere ancora oggi l’unica persona ad aver vinto due Nobel in due diverse discipline scientifiche.
Madame Curie, Maria Skłodowska Curie, la scopritrice del Polonio, del Radium e della curiterapia (o radiumterapia). Unica donna nella storia del pensiero scientifico occidentale insignita due volte del Premio Nobel: uno per la Fisica (1903) e uno per la Chimica (1911).
Madame Curie è stata una convinta assertrice e cultrice dell’Omeopatia, così come il suo sposo e collaboratore Pierre Curie, anch’egli Premio Nobel per la Fisica, e come il nonno di lui, il Dr Paul Curie, il quale addirittura fu uno dei medici pionieri che portarono l’Omeopatia in Inghilterra.
Prima tra le donne a salire in cattedra alla Sorbona, Marie Skłodowska Curie non è stata soltanto l’unica donna ad aver ricevuto una cattedra in Fisica alla Sorbona, ma è anche la prima donna ad essere stata trasportata, dopo la sua morte, nel Pantheon di Parigi, dove riposa accanto a Voltaire e Victor Hugo.
Riportiamo qui di seguito una intervista a Marie Curie tratta dal periodico “Jottings” di Filadelfia, fascicolo 27, dicembre 1930. Cit. in Medicina Omeopatica dalle origini ad oggi del Dott. F. Zammarano, Ed. L. Cappelli, Bologna 1951:
“È importante ricordare che nell’ambito della scienza Madame Curie è considerata Omeopata come lo era il suo sposo e collaboratore, Pierre.
Noi abbiamo avuto la fortuna di intervistarla nei riguardi dell’Omeopatia durante la sua recente visita negli U.S.A. e ci ha dichiarato che proprio per merito delle cognizioni omeopatiche ha potuto condurre al successo le sue ricerche sul Radium”.
Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Salute Globale SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
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