In medicina l’esperienza clinica omeopatica pone in chiara evidenza quanto l’alimentazione possa rivestire un ruolo sistemico concreto e importante nel contribuire allo stato di salute del malato.
Gli studi biotipologici individuali e transgenerazionali consentono di identificare e trattare le sensibilità biologiche individuali ai fattori esogeni, ambientali, igienici, nonché agli stili di vita e all’alimentazione.
L’Istituto SIMOH affida alla sezione di Medicina Interna e a quella di Odontoiatria di lavorare in sinergia per guidare il paziente nelle migliori scelte alimentari per la propria salute orale e generale.
Le scelte dell’equipe medica SIMOH si basano sulle migliori evidenze scientifiche applicate al paziente individuale e alle sue personali esigenze cliniche.
È ben noto che la salute orale è legata alla dieta in molti modi: per esempio, le influenze nutrizionali sullo sviluppo cranio-facciale, il cancro orale e le malattie infettive orali.
Le malattie dentali hanno anche un impatto considerevole sull’autostima e sulla qualità della vita e sono costose da curare.
L’obiettivo dell’attività socio sanitaria della SIMOH promossa in questo ambito è quello di valorizzare le prove di associazione tra nutrizione, dieta e malattie dentali e di indicare raccomandazioni dietetiche individuali più opportune per la loro prevenzione.
La nutrizione colpisce i denti durante lo sviluppo e la malnutrizione può esacerbare le malattie parodontali e le malattie infettive orali. Tuttavia, l’effetto più significativo della nutrizione sui denti è l’azione locale della dieta nella bocca sullo sviluppo della carie dentale e dell’erosione dello smalto.
L’erosione dentale è in continuo aumento ed è prevalentemente associata agli acidi alimentari, una delle cui principali fonti sono le bevande analcoliche.
Nonostante il miglioramento delle tendenze dei livelli di carie dentale nei paesi sviluppati, la carie dentale rimane prevalente ed è in aumento in alcuni paesi in via di sviluppo: proprio lì dove si è in fase di transizione nutrizionale.
L’esperienza clinica e le ricerca scientifica in questo ambito forniscono sempre maggiori conoscenze e indicazioni utili. Ci sono prove convincenti, collettivamente desunte da studi sull’intervento umano, studi epidemiologici, studi sugli animali e studi sperimentali, per un’associazione tra la quantità e la frequenza dell’assunzione di zuccheri liberi e la carie dentale.
Sebbene altri carboidrati fermentabili non siano del tutto irreprensibili, gli studi epidemiologici dimostrano che il consumo di alimenti amidacei di base e di frutta fresca è associato a bassi livelli di carie dentale.
È importante che le persone con un basso apporto di zuccheri liberi nella propria alimentazione non aumentino l’assunzione, poiché le prove disponibili mostrano che quando il consumo di zuccheri liberi è <15-20 kg/anno (circa il 6-10% di assunzione di energia), la carie dentale è bassa.
Con alti livelli di consumo si raccomanda, invece, di ridurre la quantità di zuccheri liberi, mirando al massimo raccomandato di non più del 10% dell’apporto energetico.
Inoltre, la frequenza di consumo di alimenti contenenti zuccheri liberi dovrebbe essere limitata a un massimo di 4 volte al giorno.
Per l’equipe medica SIMOH la Prevenzione è un principio fondamentale nel generare salute nel singolo individuo. Un programma sistemico che va concretamente realizzato in una visione che superi le frammentazioni specialistiche valorizzando una sinergia clinica di competenze e professionalità.
Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Biomediche SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
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