Dal prof. Paolo Bellavite
«Altra prova per l’Omeopatia».
La rivista Scientific Reports nel numero di gennaio 2020 pubblica un lavoro scientifico dei gruppi di ricerca svizzeri che hanno analizzato le soluzioni omeopatiche
Lo scopo del presente studio è stato quello di indagare se la procedura di “succussione” (forte agitazione della soluzione, metodo fondamentale nella produzione dei medicinali omeopatici) modifica le caratteristiche fisico-chimiche di una soluzione medicinale.
Gli autori hanno utilizzato un metodo molto originale: goccioline dei preparati omeopatici prodotti con e senza agitazione (0, 10, 100 scosse verticali della provetta) sono depositate su un vetrino porta-oggetti e lasciate evaporare in condizioni standardizzate. Quel che resta dopo l’evaporazione è una traccia della soluzione di partenza, la cui forma è influenzata dal contenuto e dal tipo di struttura fisica della soluzione.
Cinque preparati farmaceutici (Echinacea 10−2, Baptisia 10−3, Baptisia 10−4, Luffa 10−4 e Spongia 10−6) sono stati preparati secondo le linee guida della farmacopea europea per la produzione di medicinali omeopatici, in tre varianti ciascuno:
- con numero variabile di colpi di succussione (i) 100,
- (ii) 10 (campioni agitati)
- (iii) zero (campione miscelato delicatamente, senza agitazione).
I modelli sono stati valutati per mezzo di sistemi di analisi dell’immagine relativa alla distribuzione del livello di grigio, alla trama e alla frattalità.
Risultati: Per tutti i parametri studiati sono state riscontrate differenze significative tra i campioni non agitati e quelli agitati. La figura allegata (particolare dell’immagine pubblicata) mostra un esempio: Baptisia (una pianta che in omeopatia si usa anche per pazienti con sindromi simil-influenzali) mostra chiare differenze tra la soluzione normale (colonna a destra) e quelle prodotte con agitazione (a sinistra e al centro).
Si vede anche a occhio (ma molto più precisamente con analizzatore di immagini e calcoli informatizzati) che ci sono differenze tra i diversi metodi di preparazione, tra diverse diluizioni dello stesso rimedio e tra due diversi rimedi allo stesso grado di diluizione (Baptisia e Luffa, quest’ultimo un medicinale usato anche per pazienti con allergie).
Questi risultati sono in accordo con un precedente lavoro condotto, con altro disegno sperimentale, su un altro medicinale (arsenico) cui anch’io avevo partecipato.
Conclusione: In sintesi, questo lavoro dimostra che l’applicazione del metodo di evaporazione delle goccioline porta alla creazione di modelli che rivelano l’importanza della succussione eseguita durante la lavorazione farmaceutica omeopatica.
Data l’importanza della rivista scientifica che lo ha pubblicato, si può considerare un ulteriore tassello del grande e complesso mosaico che rappresenta il modo di azione dell’omeopatia, alla cui composizione partecipa anche il nostro gruppo di ricerca veronese.
Per approfondire:
Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Biomediche SIMOH
Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
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