La bronchiolite è un’infezione che colpisce l’apparato respiratorio inferiore dei lattanti e dei bambini con meno di 24 mesi di vita.
La bronchiolite è causata generalmente da virus. I sintomi includono rinorrea, febbre, tosse, respiro sibilante e difficoltà respiratoria.
Per il prossimo inverno, senza lockdown e con una minore immunità acquisita dai più piccoli, ci si prepara a un possibile “rimbalzo” di questa malattia.
In questi primi giorni di Ottobre, in Francia gli esperti governativi della Santé Publique France hanno lanciato l’allarme per una possibile forte diffusione di casi di bronchiolite tra i bambini.
A causa di più di un anno di distanziamenti, lockdown, confinamenti e diverse misure di protezione adottate, i Bambini hanno di fatto ridotto al minimo i contatti umani e per conseguenza anche i contatti con microbi, virus, ecc. così da risultare molto meno immunizzati su vari fronti.
«La prossima epidemia di bronchiolite potrebbe essere più diffusa del solito» ha avvertito nel suo ultimo parere anche il Consiglio scientifico che è l’organismo tecnico di riferimento del governo francese.
Lo scorso inverno i lockdown e le misure anti-Covid hanno bloccato anche altri virus, tra cui l’Rsv, il virus respiratorio sinciziale che causa la bronchiolite. Per conseguenza i bambini si sono ammalati meno del solito e quindi ora hanno meno immunità.
E’ stato di fatto già rilevato un «significativo deficit di immunità collettiva» soprattutto per i bambini nati dopo marzo 2020. I dati, del resto, indicano chiaramente che l’allarme si sta già trasformando in realtà.
In Francia, per la settimana iniziata il 27 settembre sono state 1.278 le visite al pronto soccorso di bambini sotto i 2 anni per bronchiolite, di cui 460 con ricovero ospedaliero, rispetto alle 700 visite e ai 300 ricoveri di un anno normale.
In tempi normali l’epidemia di bronchiolite segue sempre lo stesso andamento: inizia a fine ottobre, raggiunge il picco a fine dicembre e termina a marzo.
Ma lo scorso inverno il Covid ha cambiato questa scansione temporale. «Oltre ad essere meno forte (2.500 visite d’emergenza settimanali in Francia durante il picco, contro le 5.000 di una stagione normale), l’epidemia si è spostata nel tempo», ha detto all’Afp Delphine Viriot del Consiglio superiore della salute pubblica. È cominciata «all’inizio di febbraio 2021, ha avuto il picco all’inizio di aprile ed è finita ai primi di giugno».
E ha aggiunto: «Il livello degli indicatori rimane moderato, ma c’è una tendenza all’aumento che richiede la massima vigilanza».
È quindi necessario sin da subito sviluppare in pediatria un lavoro di prevenzione sanitaria attiva che valorizzi le capacità difensive del bambino, riconosciuto nelle sue individuali debolezze di costituzione e secondo le dinamiche del suo terreno epigenetico funzionale.
Comunicazione a cura di:
Centro Ricerche Biomediche
SIMOH, Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana
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